Prima di richiudere vengono eseguiti dei lavaggi peritoneali con 2 litri di soluzione fisiologica preriscaldata. La linea alba viene suturata con Vicryl 2/0, sottocute e cute (intradermica) con Vicryl 4/0.
Durante l’intervento si continua la profilassi antibiotica con ceftriaxone e come antidolorifico si somministra tramadolo.
Nonostante la farmacocinetica del tramadolo nel gatto non viene ritenuta costante, per questo tipo di intervento preferisco non usare antidolorifici tradizionali come i fans che possono ridurre la velocità e l’efficacia dei processi di guarigione; anche la somministrazione di oppiacei può mascherare complicazioni nell’immediato post-operatorio; per mia esperienza il dolore post-operatorio, soprattutto nel gatto, è piuttosto trascurabile dopo una enterotomia; la sua presenza in maniera forte o oltre la terza giornata è invece un utile campanello per svelare che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Se il paziente lo permette, il tramadolo può essere efficacemente somministrato opportunamente diluito in soluzione glucosata in infusione continua.
Neve ha dimostrato una buona ripresa postoperatoria; l’anestesia, in tutto, si è protratta per circa 90 minuti; dopo circa 2 ore era in piedi e non dimostrava sofferenza. Dopo 12 ore è stata presentata acqua e dopo 18 ore cibo iperdigeribile. E’ stato dimesso dopo circa 30 ore dall’intervento. Dopo 48 ore è stata effettuata una visita di controllo e la somministrazione parenterale di antibiotico.
Nel gatto è consigliabile non somministrare antibiotici per via orale prima della terza giornata in quanto una eventuale interferenza con le funzioni gastrointestinali (vomito o diarrea) potrebbe compromettere la corretta interpretazione della fase di recupero. La velocità di cicatrizzazione del colon è piuttosto elevata e la tenuta della sutura è ottimale già dopo 72 ore.
Il primo atto defecatorio si è avuto la sera del terzo giorno, il secondo la mattina seguente.
Come trattamento domiciliare è stato prescritto un antibiotico per 10 giorni ed un emolliente fecale (lattulosio) per 30 giorni oltre ad alimentazione iperdigeribile sempre per circa un mese.
Per mia esperienza personale, con questo tipo di intervento, si ha emissione di feci lente o poltacee per non più di 10 giorni, poi la consistenza si avvicina al normale anche se, defecando in sabbiera, nel gatto questo non rappresenta un grosso problema. Lasciando un seppur breve tratto ciecocolico non si dovrebbero avere problemi relativi al riassorbimento di liquidi e di sostanze nutritive. Sia i soggetti operati molto giovani che quelli in età più avanzata non hanno manifestato significativi problemi di accrescimento o di mantenimento di un normale stato di nutrizione.
I rischi di deiescenza e relativa peritonite sono alti nei primi 3-4 giorni, quelli di stenosi invece devono preoccupare nel medio-lungo termine. Per maggiore tranquillità si possono eseguire delle ecografie di controllo dopo 10 giorni e poi ogni 2-3 mesi.
In conclusione, per quanto riguarda il megacolon acquisito ed in particolare conseguente a restrizione post-traumatica del canale pelvico, l’intervento descritto sembra offrire buone probabilità di successo a fronte, specialmente nel gatto, di evoluzioni indesiderate tanto meno probabili quanto meno compromessa e la parete intestinale su cui si opera; a fronte di ciò sarebbe consigliabile ricorrere alla colectomia ai primi episodi di costipazione ed evitare di attendere troppo ricorrendo a numerosi episodi di svuotamento manuale; ciò non fa altro che aumentare le probabilità di complicazioni post-chirurgiche ed aumentare i rischi anestesiologici.

Dr. Marco Cozza